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Nell’ambito del progetto "Lettura ad alta voce" lunedì 19 novembre alle 11:30 nell’Aula Magna del Liceo scientifico gli studenti del nostro Istituto hanno  partecipato all’incontro di presentazione del libro "La corruzione spiegata ai ragazzi che hanno a cuore il futuro del loro paese” di Francesco Caringella, già commissario di polizia e magistrato penale a Milano durante “Mani pulite”, presidente di Sezione del Consiglio di stato e autore di diverse opere giuridiche e narrative, e di Raffaele Cantore, presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, giornalista e scrittore con Caringella, tra le altre, di “La corruzione spuzza” (2017), premio Canova per la letteratura economica e finanziaria.

Presenti all’incontro il dott. Caringella, il dott. Enzo Verricchio, docente, avvocato e scrittore, e il Dirigente Scolastico., prof. Pietro Rotolo, che hanno animato una stimolante discussione in un Auditorium pieno di studenti, docenti e cittadini sull’annoso problema della corruzione, prendendo spunto dall’ultima opera del magistrato, che è un lucido e impietoso viaggio nel malaffare, in quello che è il padre di tutti i mali, che si insinua nelle pieghe della società a tutti i livelli  e in ogni ambito, pubblico e privato, politico, amministrativo, sanitario, ambientale, universitario e giudiziario.

Obiettivo dichiarato è stato quello di informare e formare, di dare giuste informazioni e creare una nuova coscienza civile, critica e matura, tra le nuove generazioni ed in particolar modo tra gli studenti, gli uomini del domani che sono le principali vittime del fenomeno corruttivo che li priva di opportunità, speranze e lavoro, e che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha definito un “furto di futuro”.

Ma l’incontro, che si inserisce in un vero e proprio tour di scuole, ha voluto rimarcare con forza che i giovani, oltre che vittime, sono gli unici che potranno salvarci da tale malattia sociale grazie al loro cuore “sano e pulito” e non ancora contaminato da spinte individualistiche e narcisistiche, dal particolarismo, dal familismo e dall’illegalità. Caringella ha infatti ricordato le parole di Giovanni Falcone, secondo cui «la mafia e la corruzione non si combattono nelle aule di giustizia, ma tra i banchi di scuola», e la scuola è il luogo ideale per estirpare ogni forma di rassegnazione e affermare un’etica collettiva.

Se la scuola è il luogo della cultura e la cultura è il termine contrario alla parola corruzione, allora solo la scuola, col tramite degli insegnanti, maestri e non solo professori, potrà aiutare i ragazzi a combattere, come dice Papa Francesco, la malattia etica del terzo millennio e a diventare cittadini del mondo, rispettosi dei valori della legalità e del bene comune.

 

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